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Gasometro verde

Biogas e gas naturale: come si differenziano?

I fattori che differenziano il biogas dal gas naturale possono essere riassunti in un breve ma denso elenco.

Origine

Il biogas viene prodotto dalla decomposizione anaerobica di materiali organici come rifiuti organici, residui agricoli e zootecnici, mentre il gas naturale è un combustibile fossile che si forma in modo naturale nel sottosuolo a partire da resti di organismi marini e terrestri.

Sostenibilità

Il biogas è pertanto una fonte di energia rinnovabile in quanto si basa sulla decomposizione di materiali organici che si rigenerano continuamente. Il gas naturale, invece, è una fonte energetica limitata nelle sue riserve e il cui utilizzo contribuisce all’aumento delle emissioni di gas serra.

Composizione

Il biogas è composto principalmente da metano (60-70%), anidride carbonica (30-40%), tracce di azoto e altri gas; mentre il gas naturale contiene un’elevata percentuale di metano (85-95%), tracce di etano, propano e altri idrocarburi.

Impatto ambientale

Sebbene possa sembrare vantaggioso adoperare una fonte di energia a più alto contenuto di metano rispetto al biogas, l’estrazione e il trasporto del gas naturale comportano un impatto ambientale significativo, tra cui l’inquinamento atmosferico e del suolo, la deforestazione e la distruzione degli habitat naturali. Di per contro, la produzione di biogas può avere un impatto positivo sull’ambiente in quanto permette di valorizzare i rifiuti organici e di ridurre le emissioni di gas serra.

Applicazioni

Sia il biogas che il gas naturale vengono utilizzati principalmente per la produzione di energia elettrica e calore. Il biogas però, una volta reso biometano tramite un processo di upgrading, può essere adoperato anche per il trasporto come materia prima per la produzione di biocarburanti.

L’uso del gas naturale comporta una serie di impatti ambientali negativi e di rischi per la salute umana che possono essere evitati scegliendo fonti di energia alternative. Promuovere l’uso di fonti rinnovabili e sostenibili come il biogas può dunque contribuire alla decarbonizzazione dell’economia e alla salvaguardia tanto dell’ambiente quanto della popolazione.

decarbonizzazione e biogas

Decarbonizzazione e biogas: un futuro rinnovabile

Il crescente cambiamento climatico causato dall’eccessiva emissione di gas serra chiama la popolazione mondiale a intervenire con urgenza per salvaguardare la propria salute e quella del pianeta. Uno dei modi per ridurre le emissioni di CO2 è attraverso la decarbonizzazione.

Cosa si intende per decarbonizzazione

Questo termine fa riferimento alla riduzione delle emissioni di carbonio nell’atmosfera attraverso una serie di misure e pratiche volte a limitare l’uso di combustibili fossili, ridurre l’impatto ambientale e promuovere una transizione verso fonti di energia rinnovabile.

La decarbonizzazione richiede una strategia integrata che coinvolga diversi settori, tra cui l’energia, l’industria, i trasporti e l’agricoltura, al fine di ridurre le emissioni di CO2 e raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi del 2015 sul clima, che prevedono di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.

Come decarbonizzare 

Una delle principali misure per decarbonizzare l’economia è la transizione verso fonti di energia rinnovabile, come il solare, l’eolico, l’idroelettrico, il geotermico e le biomasse, che producono energia riducendo le emissioni di CO2. Queste fonti sono già competitive con i combustibili fossili in molte parti del mondo, e il loro costo sta diminuendo rapidamente grazie alle innovazioni tecnologiche e agli incentivi governativi. 

Biogas e decarbonizzazione

La produzione di biogas rientra a pieno titolo nell’azione di decarbonizzazione in quanto questa è una fonte di energia rinnovabile che può sostituire l’uso di combustibili fossili come il petrolio, il carbone e il gas naturale.

Il biogas è prodotto dalla decomposizione anaerobica della materia organica, come ad esempio rifiuti organici, fanghi di depurazione, scarti di produzione agricola e zootecnica. Il processo di produzione di biogas è sostenibile dal punto di vista ambientale in quanto permette di valorizzare i rifiuti organici che altrimenti verrebbero smaltiti in discarica o inceneriti, riducendo così le emissioni di gas serra.

Circa i suoi utilizzi, il biogas può essere usato come fonte di energia per la produzione di elettricità e di calore, mentre il biometano può essere adoperato come carburante per mezzi trasporto e come gas per uso domestico (alternativamente al gas di origine fossile).

L’utilizzo del biogas può quindi contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla transizione verso un’economia decarbonizzata, che impieghi e incentivi la fruizione di fonti di energia alternative rispetto al carbonio.

Il ruolo di CMA

La decarbonizzazione è sostenuta da un’ampia varietà di attori, tra cui governi, organizzazioni internazionali, cittadini e aziende. CMA Srl, leader nel settore della produzione di energia alternativa, si adopera per implementare le migliori tecnologie nella creazione e copertura di vasche per impianti biogas e biometano, incentivando così l’uso di fonti energetiche rinnovabili e alternative al carbonio.

upgrading: dal biogas al biometano

Upgrading: dal biogas al biometano


Il biometano è una fonte di energia rinnovabile che si ottiene da biomasse agricole (colture dedicate, sottoprodotti e scarti agricoli e deiezioni animali), agroindustriali (scarti della filiera della lavorazione della filiera alimentare) e la frazione organica dei rifiuti solido urbani (FORSU).
L’ottenimento del biometano avviene in due fasi: produzione del biogas grezzo – prevalentemente attraverso la digestione anaerobica di biomasse – e successiva rimozione o “upgrading” delle componenti non compatibili con l’immissione in rete.
A seconda della composizione di partenza del biogas, la pulizia può comprendere la rimozione dell’anidride carbonica, del vapore acqueo, dell’ammoniaca, dell’idrogeno solforato e delle sostanze in tracce come ossigeno e azoto.

Le tecnologie usate nel processo di upgrading

Le tecnologie più usate nell’ambito dell’upgrading

Le tecnologie disponibili ad oggi per l’upgrading si basano su diversi principi chimico-fisici legati alla separazione del gas.
La tecnologia sicuramente più conosciuta è la tecnologia c.d. a “membrane”, costituite da particolari materiali polimerici che presentano una permeabilità selettiva utile alla separazione tra CH₄ e CO₂.
Tuttavia, non sempre questa tecnologia, per le caratteristiche composizionali o i volumi del biogas da trattare risulta essere la più valida o la più conveniente, soprattutto in presenza di alte quantità di H2S o di COV (composti organici volatili) che possono inquinare l’impianto.
Una tecnologia molto diffusa in Europa, se non la più diffusa soprattutto in ambito agricolo per la sua alta capacità di resa e di trattamento grandi quantità di H2S senza preventive unità di pretrattamento ai carboni attivi, è sicuramente il PWS, o water scrubbing.

Biogas water scrubber o lavaggio ad acqua: come funziona


Il principio generale del sistema è la dissoluzione dei gas nell’acqua.
I gas rispondono alla legge di Henry secondo la quale «a temperatura costante e a saturazione, la quantità di gas dissolta in un liquido è proporzionale alla pressione parziale che esercita questo gas sul liquido». In altri termini, è possibile dissolvere un gas dentro l’acqua aumentando la sua pressione contro la superficie d’acqua. La quantità relativa di questo gas nell’acqua ed a equilibrio, aumenta proporzionalmente con la pressione. Inoltre ogni gas possiede una costante di dissoluzione propria. Questa costante aumenta quando la temperatura diminuisce. Cosi, si dissolvono in ordine decrescente i seguenti gas : NH 3 > H 2 S > CO2 > CH 4 > O 2 > N 2 (dal più facile al più difficile).
In questo modo, raffreddando e mettendo il biogas sotto pressione, è possibile di ricavare facilmente il gas che vogliamo estrarre, NH3, H2S e CO2.


Ottieni maggiori informazioni sul processo di upgrading e la tecnologia usata da CMA: contattaci.

Impianti biogas: struttura e funzione

In un’era in cui si ha urgente bisogno di fonti di energia alternative per far fronte ai rincari energetici e alla scarsità di risorse, la produzione di biogas è fortemente incentivata.

Il biogas è costituito prevalentemente da metano e anidride carbonica, frutto della fermentazione di biomasse di varia origine e prodotto in appositi impianti che sfruttano la digestione anaerobica. Le principali tipologie di biomassa utilizzabili per la produzione di energia sono residui delle operazioni di cura e potatura dei boschi, delle attività agroindustriali (scarti di frutta e ortaggi) e reflui di varia natura (industriali, civili, deiezioni animali, frazione organica dei rifiuti solidi organici).

La struttura di un impianto

Dalle biomasse si può generare energia principalmente attraverso due procedimenti: biochimico, che sfrutta la degradazione della sostanza organica da parte di enzimi e microorganismi che si formano nella biomassa in particolari condizioni, e termochimico, attraverso l’uso del calore.

All’interno di un impianto biogas, prima di procedere con il processo di fermentazione, la materia organica necessita di essere preparata in apposite aree di stoccaggio dove viene trattata per rimuovere agenti patogeni. La tipologia di pretrattamento – meccanico, per pre-riscaldamento o termico –  varia a seconda della natura della biomassa in questione.

Il materiale viene successivamente trasferito attraverso pompe e/o tubazioni nei digestori, vasche prive di ossigeno dove la biomassa viene fatta fermentare per la produzione di biogas. Durante la digestione anaerobica i gas si accumulano nella parte alta dei digestori, da dove poi verranno prelevati per le fasi successive.

Il biogas può essere stoccato all’interno degli stessi digestori o in appositi serbatoi esterni detti gasometri, strutture che richiedono l’utilizzo di cupole impermeabilizzate.

Poiché a seguito della digestione anaerobica vengono prodotti anche residui organici, questi vengono fatti confluire in apposite vasche di stoccaggio (o finali), ed usati in ambito agricolo come fertilizzante.

La funzione degli impianti biogas

Gli impianti biogas sono adibiti alla  generazione di energia alternativa a seguito della fermentazione che avviene nel digestore. Il biogas prodotto potrà poi essere utilizzato come combustibile per produrre calore e riscaldare gli edifici vicini, fornire acqua calda ad uso sanitario, per gli autoconsumi dell’impianto oppure per produrre energia elettrica da immettere nella rete nazionale.

Molti impianti biogas sono dotati di attrezzature per la trasformazione del gas in biometano, utilizzabile in sostituzione al tradizionale gas di origine fossile.

Strutture e servizi

Ogni impianto biogas necessita di un numero di vasche per le varie fasi relative alla produzione di gas naturale, inclusa quella di stoccaggio dei residui. CMA S.r.l progetta e costruisce vasche in cemento armato per lo stoccaggio dei digestati, gasometri e vasche finali da impiegare all’interno del proprio impianto biogas, con la sicurezza di adoperare una struttura di qualità ed efficiente.

Visita la sezione dedicata alle nostre vasche in cemento.