In un momento storico che ci chiama a essere sempre più responsabili nella gestione delle
fonti energetiche, usare gli affluenti zootecnici per produrre biogas diventa di primaria
importanza per le aziende agricole sul territorio italiano.
Cosa sono i reflui zootecnici
Con questo termine si intende l’insieme dei rifiuti prodotti dagli animali da allevamento
(bovini, suini, ovini ecc.) che sono composti dalle deiezioni solide e liquide, dai materiali di
origine vegetale usati come lettiera, dall’acqua di bevanda e lavaggio ma anche dai resti di
alimenti non consumati.
I reflui zootecnici possono essere classificati in tre macrogruppi, che in base alla loro
consistenza rientrano nei reflui palabili (solidi e che possono creare dei cumuli) o nei reflui
non palabili (liquidi che devono essere stoccati in apposite vasche):
- Effluente di allevamento: colaticci delle concimaie, liquidi di sgrondo dei foraggi, acque di lavaggio delle strutture, attrezzature ed impianti zootecnici;
- Liquami: residui alimentari, perdite di abbeverata, acque di veicolazione delle deiezioni e materiali ligneo-cellulosici utilizzati come lettiera;
- Letami: stallatico e parte solida delle deiezioni animali che devono essere sottoposti a disidratazione e compostaggio.
Biogas da reflui zootecnici
La gestione dei reflui zootecnici, siano essi destinati alla concimazione del terreno che alla produzione di biogas, è regolamentata da norme nazionali, regionali e comunitarie con lo scopo di prevenire l’inquinamento dell’ambiente riducendo il rilascio in atmosfera dei gas serra emessi nonché lo sviluppo di cattivi odori.
Per la produzione di biogas, i reflui vengono prima raccolti in apposite vasche di stoccaggio prima di procedere con la fase di fermentazione.
Attraverso pompe e/o tubazioni, il materiale viene poi trasferito nei digestori, vasche prive di ossigeno dove viene prodotto il biogas tramite la fermentazione della biomassa. Durante la digestione anaerobica i gas si accumulano nella parte alta dei digestori, da dove poi verranno prelevati per le fasi successive (stoccaggio ed eventuale upgrading per la produzione di biometano).Poiché a seguito della digestione anaerobica verranno prodotti anche residui organici, questi confluiranno in vasche finali, ed usati in ambito agricolo come fertilizzante.
Reflui zootecnici per biogas: i vantaggi per le aziende agricole
Usufruire dei reflui zootecnici rappresenta un vantaggio per le aziende agricole su numerosi fronti.
- Ciò che era considerato uno scarto (e che comportava anche costi di smaltimento) si trasforma così in una risorsa, rientrando in un modello circolare di economia votata a preservare la disponibilità delle risorse;
- Anche qualora l’obiettivo primario non fosse produrre biogas, le vasche di stoccaggio per i reflui zootecnici consentono di gestire e smaltire in modo sostenibile i sottoprodotti dell’attività agricola, abbattendo i costi;
- A guadagnare da questa pratica non è solo l’ambiente ma anche l’azienda agricola, capace di produrre energia elettrica in autonomia, oppure di scegliere di trasformare il biogas in biometano, da stoccare o immettere in rete a seconda delle esigenze;
Un’azienda agricola che volesse sfruttare le potenzialità degli effluenti zootecnici e impiegarli nella produzione di biogas sarà chiamata a valutare la fattibilità economica dell’impianto. Dovrà gestire le emissioni odorigene e, in modo sostenibile, anche i residui delle lavorazioni. Infine, sarà necessario che fornisca all’impianto biogas la manutenzione necessaria per garantire longevità e performance allo stesso.
In questa fase di valutazione, rivolgiti a CMA: dalla costruzione di vasche di stoccaggio alla copertura di digestori e gasometri, possiamo supportarti nella realizzazione di un impianto biogas da reflui zootecnici.
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